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L’idea delle poltrone nasce per caso. Su un set fotografico per una campagna pubblicitaria, Nicoletta Poli “ruba” la corona alla modella e si fa fotografare in un primo piano. In casa aveva una vecchia poltrona; stampa la foto sullo schienale, ci appende un cornetto portafortuna e la porta dal tappezziere per foderarla. Infine, se ne dimentica. Qualche mese dopo, il tappezziere chiama per invitarla a ritirare quella stessa poltrona, che lui aveva esposto in vetrina e tutti volevano comprare.


La prima serie viene realizzata per la famiglia Moratti, poi arrivano le richieste del noto commercialista Roberto Spada, di Mila Schon, Matteo Marzotto, Paolo Berlusconi… solo per fare qualche nome.
Definite ironicamente “kitsch” dalla stessa Nicoletta, in realtà le poltrone hanno uno stile unico, originale e contemporaneo.
Tutte rigorosamente diverse le une dalle altre, le poltrone sono il risultato di un lavoro accurato e paziente, che può durare anche due mesi. Questo perché l’assemblaggio dei materiali richiede tecniche diverse. Ma prima di arrivare alla realizzazione vera e propria, c’è un lavoro di ricerca maniacale proprio sui materiali, sempre diversi e curiosi, spesso di recupero, scovati magari in qualche bancarella di Tokyo o frugando negli anfratti più nascosti di un vecchio antiquario di Parigi. Il risultato finale è davvero unico e sorprendente.

Chi regala una poltrona, fa capire al destinatario che ha “veramente pensato a lui”, perché racconta visivamente chi è la persona che la riceve: le sue passioni, le sue peculiarità e le caratteristiche che ne fanno una persona davvero speciale…